Cessione Milan, quanti dubbi per Yonghong Li: scatta il piano B?

Silvio Berlusconi e Yonghong Li
Silvio Berlusconi e Yonghong Li (Photo by Xh Sports)

MILAN NEWS – Poche chiacchiere e qualche comunicato ufficiale di livello istituzionale, ma anche tanti fatti sotto traccia. I cinesi agiscono così, non si fanno sentire, sembrano poter scomparire dall’affare da un momento all’altro ma fanno poi valere la forza economica delle loro proprietà.

L’affare della cessione Milan alla società Sino-Europe Sports vive momenti di alti e bassi ma, le parole di ieri notte espresse da Silvio Berlusconi su un suo maggiore coinvolgimento nel nuovo Milan, hanno lasciato perplessità dalle parti di Pechino.

Tanti i dubbi per Yonghong Li e soci dopo le richieste del Cavaliere; appare difficile pensare che la cordata sia positiva e accomodante riguarda ad una presidenza esecutiva di Berlusconi, ancor meno su un coinvolgimento di Adriano Galliani, visto che per sostituirlo è già al lavoro attivamente Marco Fassone, futuro a.d. rossonero.

Ma i punti interrogativi non vertono solo sul confronto con lo storico patron, bensì anche sulle strategie e sulle tempistiche da rispettare. La Gazzetta dello Sport spiega come da Pechino filtri sempre ottimismo, ma c’è la seria possibilità che le autorizzazioni governative per chiudere entro il 13 dicembre non arrivino.

Scatterebbe dunque il piano B, ovvero un parziale finanziamento da parte di istituti bancari europei, o comunque non dipendenti dal Governo cinese, per ottenere i 420 milioni di euro per il closing. Impossibile pensare ad una nuova proroga oltre il 13 del prossimo mese, visto che è ormai il giorno designato in cui scadrà l’accordo preliminare tra Fininvest e Sino-Europe. Una corsa contro il tempo per Li e soci, che oltre allo spauracchio Berlusconi deve risolvere ancora i tanti, troppi dubbi sull’operazione rossonera.

 

Redazione MilanLive.it

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