Orgoglio Milan all’Olimpico. Cessione, habemus caparra: ora fuori i nomi

Roma Milan
Roma-Milan (©Getty Images)

Una sconfitta lascia sempre amarezza, soprattutto quando c’era la possibilità di evitarla. E il Milan, segnando il rigore con Niang nel primo tempo, avrebbe potuto magari uscire dall’Olimpico con un risultato positivo visto che in quel momento stava giocando meglio della Roma. Anche se mancavano comunque tanti minuti alla fine ed è difficile fare previsioni.

Però ci sentiamo di dire che la squadra di Montella è uscita a testa alta da un inaspettato scontro diretto per il secondo posto. Già, inaspettato, perché nel pre-campionato nessuno avrebbe scommesso su questo Milan. La Roma, come ha ricordato Spalletti, è stata costruita per vincere e lottare per lo Scudetto. I rossoneri no, hanno fatto un mercato per il quale era già difficile pensare di fare meglio del 5° o 6° posto.

Nonostante i rimpianti e la sconfitta che brucia, il Milan esce lo stesso rafforzato dal big match dell’Olimpico grazie alla prova di maturità offerta. La squadra è stata corta, compatta, aggressiva, ha giocato senza paura e con personalità. Non si poteva chiedere granché di più a questi ragazzi (ricordiamoci la bassa età media) contro un avversario qualitativamente molto più forte. E proprio la qualità è mancata alla squadra di Montella per poter reagire al gol subito. Quella che ha, per esempio, l’assente Bonaventura e che non c’era in dosi abbondanti in nessuno dei giocatori subentrati dalla panchina.

Il mister non aveva per il suo arco le frecce giuste per andare all’assalto della Roma. Mati Fernandez, Luiz Adriano e Honda non hanno avuto alcun impatto positivo sul match. Difficile pensare di poter puntare al terzo posto senza avere dei ricambi all’altezza, lo scriviamo da tempo. Folle aver pensato che il Milan, anche vincendo, avrebbe potuto recitare un ruolo da anti-Juventus. Ci piacerebbe, ma bisogna guardare in faccia alla realtà. Quella rossonera è una squadra che necessita di almeno un rinforzo per reparto, non ci stanchiamo di ripeterlo.

Purtroppo in vista del calciomercato di gennaio è complicato essere ottimisti. Infatti sarà una campagna acquisti-cessioni ancora in mano a Fininvest e ad Adriano Galliani, quindi autofinanziata e senza investimenti che non siano quelli derivanti dai soldi incassati dalle cessioni. Difficile riuscire a piazzare a buon prezzo gli esuberi, considerando pure i loro ingaggi. Pertanto non ci facciamo illusioni: salvo sorprese clamorose, sarà un mercato deludente e senza colpi di rilievo. Saremo felici, eventualmente, di sbagliarci.

Saremmo stati più ottimisti se il closing della cessione fosse avvenuto oggi, come i cinesi avevano comunicato il 17 novembre. C’è stato un rinvio e Sino-Europe Sports ha tempo fino al 3 marzo per chiudere l’operazione. Speriamo che, come per la caparra bis, non si debba aspettare l’ultimo minuto per sapere se l’affare si farà o no. Auspichiamo che questo closing avvenga prima della scadenza. Se nel frattempo SES ci facesse il piacere di svelare ufficialmente i nomi di alcuni investitori, ci farebbero un piacere. Non è ‘curiosità all’italiana’, ma una richiesta di chiarezza e trasparenza, oltre che prova di maggiore serietà. I 200 milioni di caparra finora versati non sono poca roba, però non si sa da chi provengano e ciò alimenta molte speculazioni.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

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