Business Insider – Milan, Yonghong Li solo: scaricato da banche e governo

Yonghong Li
Yonghong Li (foto Ansa)

MILAN NEWS – Nonostante le ultime voci riguardanti la cessione delle quote Milan parlino con ottimismo del closing datato 7 aprile e di garanzie finanziarie già pronte, restano tantissimi i dubbi attorno alla manovra per acquisire il 99,93% del club rossonero da parte del fondo cinese Sino-Europe Sports.

A fare chiarezza sui troppi problemi ancora irrisolti ci ha pensato il sito web Business Insiderche oggi ha scritto con schiettezza e anche molta severità di come Yonghong Li, presidente di SES, sia rimasto isolato in questa delicata fase della trattativa. Pare infatti che in Cina il misterioso imprenditore sia ancora giudicato un ‘truffatore’, vista l’accusa che lo riguarda in prima persona risalente agli anni ’90, e sarebbe inviso al Governo di Pechino. Inoltre ora rischia anche di perdere l’appoggio della provincia del Fujian e di Haixia Capital.

Dopo aver trovato soggetti interessati all’operazione Milan, Haixia non è riuscita a convincerli a investire effettivamente. I motivi? La stretta del Governo cinese sugli investimenti esteri; fino a pochi mesi fa anche le giurisdizioni provinciali potevano acconsentire esborsi e finanziamenti fino a un miliardo di dollari, ma dallo scorso autunno tutto deve passare per il veto governativo di Pechino che sembra pronto a bloccare ogni tentativo di investimento riguardo il calcio e l’intrattenimento. Dunque Haixia ha provato a formare un fondo per trovare i finanziamenti di aziende importanti, ma al momento delle firme e degli esborsi i soggetti si sono tirati indietro (basti vedere le smentite di Huarong e China Merchants Bank), abbandonando l’operazione e lasciando Yonghong Li da solo.

L’imprenditore però si sente sicuro: ha già versato 200 milioni di caparra ed è pronto a girarne altri 100 nelle casse Fininvest, convinto che una volta arrivato il closing Milan molte aziende cinesi in qualche modo cominceranno ad interessarsi. Yonghong in un’intervista di qualche tempo fa ammise di aver reperito numerosi fondi per la gestione del club, ma la stretta governativa non lo aiuta. Possibile che, se saltasse tutto, il manager cinese decida di richiedere indietro le caparre già versate per motivi di forza maggiore, ma la sua speranza è quella di completare la transazione positivamente. E magari trovare l’aiuto di soggetti con capitali offshore ed entità societarie registrate fuori dalla Cina. Ma anche qui spunta un impedimento: una società gestita e finanziata da conti offshore è destinata a vedere pregiudicato il suo valore in Borsa, uno dei punti cardine del progetto economico e strutturale di Yonghong Li.

 

Redazione MilanLive.it

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