Gattuso: “Dolore al flessore per Higuain. Al Milan serve concretezza”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (Foto AC Milan)

MILAN NEWS – In attesa della trasferta di domani contro l’Empoli in terra toscana, il tecnico rossonero Gennaro Gattuso parla oggi in conferenza stampa, come di consueto, dal centro sportivo di Milanello. Dopo l’ufficialità della lista convocati per la gara di domani, il tecnico è pronto a rispondere alle domande dei cronisti presenti come al solito.

News Milan, le parole di Gattuso in conferenza stampa

Il mister è subito chiamato ad esaltare Giacomo Bonaventura, uno dei suoi pupilli, spesso in gol di recente: “Se fosse stato brasiliano avrebbe avuto più valore per gli altri. Ha gioco, tecnica, da mezzala ha qualità precise, si sa buttare dentro. Se sta bene fisicamente ti può dare tanto, ha il gioco dentro e sa come posizionarsi. Non è un caso che oggi riesce a trovare il gol con continuità”.

Per quanto riguarda Gonzalo Higuain e il suo problema fisico: “Ha un problema alla gamba, al flessore, una piccola cicatrice. Lo abbiamo lasciato tranquillo e domani si decide, per ora non so dirvi se giocherà o meno”.

Il pareggio con l’Atalanta di domenica non ‘ferisce’ l’animo di Gattuso: “Non segnavamo contro di loro da 4 anni, abbiamo creato e giocato bene, ma in 25 minuti abbiamo subito 6 tiri in porta, dobbiamo rivedere tutte le partite, esprimiamo un buon calcio ma quando ci imbucano e dobbiamo correre all’indietro facciamo una fatica pazzesca. Oggi i parametri ci dicono che corriamo quanto gli avversari, ma il problema è come corriamo, facciamo fatica e non è un caso che i nostri difensori si stancano. E’ un aspetto che dobbiamo migliorare, andiamo a giocare in un modo che non ci piace, vengono fuori le magagne”.

Gattuso vuole mettere la rabbia da parte e spronare i suoi in altro modo: “Parliamo il meno possibile e valutiamo il tutto, non possiamo gridare e perdere energie, tenere facce deprimenti. Dobbiamo credere nella nostra forza. L’obiettivo è migliorare 5/6 posto? E’ vero, devo trasmettere serenità, tante cose le facciamo bene ma vanno corretti gli errori, se analizziamo le partite potevamo vincerle tutte ma anche perderle tutte”.

Sul passato del Milan in cui Gattuso ha giocato: “Con Ancelotti c’era un periodo in cui prendevamo sempre gol su calci piazzati, un altro in cui vincevamo sempre 1-0 e ci difendevamo. Ce lo chiedeva il mister, noi rompevamo le scatole. Oggi manca convinzione, ci viene il braccino e subentra la paura di portare il risultato a casa. Quest’anno prendiamo sempre gol, dobbiamo migliorare senza fare qualcosa in meno. Quando passiamo in vantaggio sembra che nessuno si prenderà responsabilità, c’è grande preoccupazione”.

Il tecnico ha spiegato i motivi dei cali dopo il vantaggio, come successo domenica: “E’ capitato anche a me di prendere batoste dopo partite incredibili, oggi dobbiamo pensare in un modo, quando abbiamo palla sapere cosa fare. Non siamo ordinati nella pressione, dobbiamo avere due mentalità: quando abbiamo palla e quando non l’abbiamo. I giovani? Non è un difetto avere una rosa giovane, in questo momento non si può aspettare, serve capire cosa fare per non subire gol e finalizzare le occasioni”.

Lo spirito di gruppo è importante per Gattuso, che parla di come gestire il gruppo: “Non ho i social e non faccio vedere nulla, non sbatto i pugni o sgridare una squadra che non ha continuità. Devo saper gestire i giocatori in un gruppo importante e forte, come fatto con Kalinic lo scorso anno. Non userò maniere forti se non lo meritano, la rabbia va tirata fuori piano-piano. Un Gattuso oggi farebbe fatica per come si gioca, per trasmettere grinta devi stare attento, soprattutto con calciatori che non sono abituati a mettere il piede. Milan troppo per bene? Dipende dalle due fasi, forse adesso ci piacciamo troppo. L’anno scorso ci muovevamo bene, mentre oggi appena facciamo belle prestazioni ci allunghiamo e molliamo. La squadra ha qualità diverse rispetto a quelle del pressing e dell’intercettazione. Le due fasi devono subire un cambiamento”.

Il lavoro sulla testa di Gattuso è importante, ma non unico nei confronti dei suoi giocatori: “Non faccio lo psicologo, devo non farli deprimere e fargli credere in ciò che facciamo. Conoscendo Calhanolgu è uno che dopo 2-3 palloni sbagliati pensa che non va bene nulla. Ci può stare l’errore ma deve rialzarsi, bisogna lavorare su questo. A Empoli non serve la gara perfetta, serve la vittoria. Sarà difficile perché giocano molto bene e sanno palleggiare, ci manca la vittoria come il pane”.

Sulla possibilità di vedere Cutrone titolare dal 1′ minuto domani sera: “E’ oggi al primo allenamento dopo il problema alla caviglia, abbiamo fatto i cambi di direzione, è andato bene e per noi è importante averlo a disposizione. Cambia molto avercelo oppure no”.

Gli obiettivi stagionali non sono ancora primari, visto che per Gattuso prima vanno risolte altre situazioni: “Non siamo ancora una grande squadra, quando Leonardo dice di cambiare la mentalità ha ragione, dobbiamo giocare meno bene e andare alla ricerca dei risultati, metterci malizia e voglia. Per l’età che abbiamo e la qualità dei giocatori possiamo infastidire tante squadre, ma vanno corretti tanti difetti. Noi di tempo ne abbiamo poco e possiamo dare una lettura veloce”.

Gattuso risponde così sul prendersi le colpe dei risultati recenti: “Ho un’ottima squadra, non mi manca un leader. Se a fine partita con l’Atalanta non prendiamo gol al 92′ ci diamo il cinque e ci fanno tutti i complimenti, si parla di una buona prestazione. Romagnoli è un bel pezzo avanti, è il capitano con responsabilità. Biglia è un leader taciturno, ma dobbiamo riuscire a mettere insieme tutto questo. Ad oggi non c’è un leader di spiccata qualità; ci sono Reina e Higuain ma abbiamo bisogno che queste leadership lavorino insieme e nei momenti di difficoltà possiamo mettere una pezza. Le colpe se le prende ogni allenatore di buon senso, posso piacere o meno, sono contento di parecchie cose mentre su altre dobbiamo migliorare, ma non è tutto da buttare”.

Le ultime sulle condizioni di Caldara: “Abbiamo fatto una risonanza, ha un inizio di pubalgia ma sta molto meglio. Ha una piccola infiammazione alla sinfesi pubica, niente di grave e speriamo di recuperarlo”.

Sulla domanda riguardo a Suso, che è tornato ad essere decisivo in zona-assist: “Mi è sempre piaciuto, fa assist vincenti e ha caratteristiche per il salto di qualità. Non segna molto ma metterei la firma per due assist a partita, perché ti mette in condizione di fare gol. Magari ha un po’ di disagio, ma il gol arriverà, già a Cagliari doveva segnare ma Cragno ha fatto un miracolo”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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