Gazzetta – Ibrahimovic, il Milan mette quasi la parola fine

Zlatan Ibrahimovic e il Milan: l’affare può saltare definitivamente. Come evidenzia La Gazzetta dello Sport di oggi, le parole dei dirigenti non sono proprio la parola fine ma quasi. 

Zlatan Ibrahimovic Italia o ritiro
Zlatan Ibrahimovic (©Getty Images)

Zlatan Ibrahimovic e il Milan, l’affare rischia di saltare definitivamente. Anche perché Paolo Maldini e Zvonimir Boban, ieri, sono apparsi parecchio scoraggiati. La situazione, infatti, ora inizia a preoccupare seriamente la dirigenza milanista.

Del resto le cose stanno andando in tutt’altro modo rispetto alle aspettative. Il club, infatti, non solo contava di avere il sì già da un po’, ma soprattutto sperava di averlo a disposizione in questi giorni così da prepararsi al meglio in vista di gennaio.

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Invece ora più passano i giorni e più l’affare si fa complicato. Ad ammetterlo è stato lo stesso Dt rossonero: “Più si va in là, più diventa difficile”. Poi continua: “Zlatan è sicuramente un’opzione. Abbiamo parlato, stiamo continuando a parlare, ma ci sono altre opzioni. L’alternativa? Dipende da quello di cui abbiamo bisogno, siamo aperti a valutare giocatori di talento in ogni ruolo”. 

Ma per quanto l’interesse sia forte e concreto, ci sono comunque delle controindicazioni da considerare: “Ha giocato l’ultima partita a ottobre e per un 38enne fermarsi per più di due mesi è una cosa abbastanza tosta, lo so perché è un’esperienza che ho provato io stesso”. Da lì la l’avviso finale: “Quindi, se pensiamo che da qui a fine stagione sarebbero soltanto cinque mesi, diventa difficile”.

Come evidenzia La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, se queste parole non sono come mettere la parola fine, poco ci manca. E mentre il Napoli si sfila dalla corsa per Ibra, Boban anche appare pessimista in serata: “Non posso che ripetere le parole di Paolo, è la realtà. Speriamo che Ibra decida per il meglio, anche per se stesso”. 

Il problema adesso è decidere se rinforzare o meno l’attacco. Se fidarsi della crescita di Krzysztof Piatek, o puntare ad alternative come ad esempio Mariano Diaz. E’ da scartare intanto il nome di Olivier Giroud: il francese – evidenzia la rosea – non rientra nella linea guida della proprietà.

Da Elliott Management Corporation è stata data un’indicazione precisa: sì all’ingaggio per sei mesi, magari con un gentleman agreement e un’opzione per la stagione successiva, ma no a investimenti pluriennali su altri trentenni. Ora il tutto si deciderà dopo Natale. E probabilmente sarà l’atto finale.

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