Ibrahimovic torna, i problemi restano: la dirigenza deve rimediare

Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic può essere utile, ma non risolve tutti i problemi del Milan. La società nel mercato di gennaio 2020 è attesa ad una prova di maturità.

Pioli Boban Maldini Gazidis Massara
Stefano Pioli in conferenza stampa con la dirigenza del Milan (foto ACMilan.com)

La telenovela si è chiusa, Zlatan Ibrahimovic è nuovamente un giocatore del Milan. Contratto di 6 mesi con prolungamento annuale al verificarsi di alcune condizioni. E un ingaggio importante per il 38enne centravanti svedese.

Questa volta è tutto vero. Dopo che in passato erano state ricorrenti le voci su un possibile rientro a Milanello, adesso è divenuto realtà. Tanti tifosi hanno manifestato soddisfazione per questa operazione, dato che ritengono Ibrahimovic ancora in grado di dare un contributo importante. Non solo a livello tecnico, ma anche sotto il profilo della leadership in campo e nello spogliatoio. Una grande personalità che comunque andrà dosata in gruppo molto diverso rispetto a quello che lasciò nel 2012.

Ibrahimovic non basta

Ovviamente non manca chi esprime dubbi sul ritorno di Zlatan, che viene da due anni di Major League Soccer e non è più giovanissimo. Il livello della MLS non è certamente quello della Serie A, normale avere qualche perplessità. Toccherà al campo a farci vedere se il 38enne di Malmö sarà in grado di fare ancora la differenza in Italia. Ci ha stupito la sua scelta di tornare in un Milan con così tante difficoltà, ma evidentemente ha grandi motivazioni e vuole vincere la sfida. Vero che guadagnerà molti soldi, però poteva farlo pure altrove e senza rischiare di macchiare il suo finale di carriera.

Ibrahimovic può essere un esempio e uno stimolo per i compagni, elevando il livello degli allenamenti e spingendo tutti a dare il massimo. In realtà il 100% lo avrebbero dovuto già dare, però i risultati e tante prestazioni dicono che il rendimento del Milan in questa stagione è negativo. Serve una svolta vera nel 2020. Il ritorno di Zlatan può aiutare, però non è sufficiente a mascherare e risolvere tutti i problemi della squadra.

Più Theo Hernandez

In questo calciomercato di gennaio la società sarà chiamata a cercare di colmare alcune lacune dell’attuale organico. Chiaramente nessuno pensa che si possa porre rimedio a tutti i difetti in una sessione, ma è importante che si riesca a cedere qualche giocatore non utile al progetto per prenderne altri maggiormente funzionali. Servono più Theo Hernandez. L’ex Real Madrid è l’esempio perfetto di un colpo azzeccato e del quale bisogna dare merito a Paolo Maldini.

Conosciamo i limiti di investimento del Milan, a causa di un bilancio da anni disastroso. Tuttavia, speriamo che la dirigenza riesca ad operare in modo soddisfacente al fine di costruire qualcosa di buono anche in vista della prossima stagione. Se veramente si crede ancora alla qualificazione in Europa e se l’obiettivo generale è riportare il club in alto al più presto, già in questo gennaio serve una prova di maturità pure da parte di un management sportivo che ha ancora molto da dimostrare.

Qualcuno ha da tempo bocciato la triade Maldini-Massara-Boban, che degli errori ne ha commessi sicuramente, però auspichiamo che nel mercato invernale facciano tesoro degli sbagli passati e riescano a fare le operazioni che servono per il presente e il futuro del Milan.

Matteo Bellan

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