PIÙ NERO CHE ROSSO – Suso, basta così: pazienza finita!

Protagonista in negativo di Milan-Sampdoria è stato certamente Jesus Suso. Prestazione pessima dello spagnolo. La pazienza è finita: la nostra analisi.

Jesus Suso Milan Sampdoria
Jesus Suso (Foto AC Milan)

La prima partita del 2020 è stata un fallimento per il Milan, fermato a San Siro sullo 0-0 dalla Sampdoria. Match che ai punti è stato ampiamente vinto dagli ospiti, più volte vicini al gol di quanto abbiano fatto i rossoneri.

Una delusione totale questa squadra, incapace di reagire dopo l’ultima vergognosa batosta del 2019 a Bergamo. Squadra piatta, e rassegnata al fatto che solo un miracolo può far entrare quella dannata palla in porta. Miracolo che non ha portato, purtroppo, il ritorno di Zlatan Ibrahimovic.

Emblematico che al momento del suo ingresso la squadra abbia avuto cinque minuti pieni di sbandamento, in cui ha concesso le occasioni migliori alla Samp: dall’errore di Calabria in retropassaggio, fino ad altri due contropiedi sprecati dai blucerchiati non si bene come.

Disastro Suso: la pazienza è finita

Oltre i limiti della decenza – e ci spiace usare questi termini ma questa è la realtà – è stata la prestazione di Jesus Suso. Premesso che una corsa all’indietro per far finta di inseguire l’avversario in contropiede non l’ha mai fatta, i disastri sono arrivati in avanti. Già dal primo tempo.

Tre occasioni nitide che lo spagnolo non è riuscito a sfruttare per la grave colpa di avere solo un piede – il sinistro – capace di calciare con un minimo di pericolosità verso la porta. Gli avversari ormai lo conoscono bene, quasi quanto i tifosi rossoneri, dunque non gli concedono spazio sul mancino. Col piede debole non ci pensa nemmeno a calciare, e quando lo fa, regala palla al portiere di turno.

Nella ripresa si prende di coraggio e decide che con il destro qualcosa può fare: sì, ma riesce solo a sbagliare. Passaggi improbabili e cross imbarazzanti che fanno venir giù San Siro. Bordate di fischi che neanche al peggior Honda. Mentalmente Suso non può più sostenere questo Milan, almeno non dall’inizio.

Un bel po’ di partite in panchina potrebbero fargli bene, a lui come al compare di sventure Davide Calabria. Insistere su Suso non è più concepibile, e speriamo che Stefano Pioli lo capisca bene. Anche perché continuiamo a giocare con il 4-3-3 proprio per lui, visto che è l’unico che non sa adattarsi ad altri ruoli. Attendiamo con ansia il cambio modulo, e l’esclusione di Suso.

Impostazioni privacy