Caldara-Atalanta, tifosi rossoneri indispettiti: i motivi della scelta 

“L’Atalanta vince 6-0”, protestano così i tifosi del Milan sui social per la cessione di Mattia Caldara all’Atalanta a determinate condizioni. Ecco perché la società ha optato per tale mossa. 

Mattia Caldara AC Milan
Mattia Caldara (foto acmilan.com)

Mattia Caldara torna a casa. Nella sua Bergamo e nella sua Atalanta. E’ tutto fatto: dopo due sole presenze al Milan in due anni, il difensore bergamasco torna in nerazzurro per cercare di rilanciarsi e ritrovare la sua vera dimensione dopo un tunnel buio.

La conferma finale è arrivata ieri dal suo agente, il quale si è espresso così ai microfoni di SkySport: “Torna a casa, in famiglia. La scelta è normale. Aveva l’esigenza di ricominciare da dove ha fatto meglio e dove lo conoscono tutti. Aveva bisogno di questo adesso. Bisogna pure ringraziare il Milan che ha capito le esigenze del ragazzo. Mattia ha avuto un anno e mezzo di problemi fisici”.

Caldara-Atalanta, formula e motivi dell’affare

La speranza del Milan, ovviamente, è che il giocatore si ritrovi. Da lì il vantaggio poi o sarà tecnico o economico: “Questo è un passo importante – prosegue l’agente – deve ritrovare il ritmo e giocare. In questa operazione il Milan recupererà il valore di uno difensori italiani più forti, che va recuperato assolutamente”. 

Come conferma La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, l’operazione è basata su un prestito di 18 mesi con diritto di riscatto fissato a 15 milioni. Niente recompra e nessun inserimento di Simone Kjaer nell’affare: i rossoneri manterranno appena una percentuale sulla futura ed eventuale rivendita. Stamattina le visite mediche e l’inserimento in gruppo poco dopo.

Una negoziazione – rivela il quotidiano – che ha indispettito parecchio la tifoseria rossonera. “l’Atalanta vince 6-0”, è questa la frase che ha spopolato nelle ultime ore. Riferimento a una cessione che, a queste condizioni, sa tanto di autogoal dopo la goleada già incassata allo stadio Atleti Azzurri d’Italia.

Alla base di tale scelta c’è la volontà del club di ripartire e rinnovarsi, così da poter gettare le basi per attuare il piano estivo rossonero che potrebbe finalmente rilanciare il Milan. Ma per riuscirci la proprietà deve iniziare a smuovere le carte. Anche a costo di perdere parte dei capitali investiti. La cifra pattuita, invece, nasce dall’esigenza del di evitare una minusvalenza: Caldara, infatti, al termine del prestito, sarà a bilancio per circa 14 milioni.

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