Albertini: “Milan, credi alla Champions. Stadio condiviso? Anomalo”

Demetrio Albertini commenta la situazione del Milan, parlando di Champions League oltre che del ritorno di Zlatan Ibrahimovic, nuovo stadio e altri temi importanti.

Albertini Demetrio
Demetrio Albertini (©Getty Images)

Demetrio Albertini oggi ha concesso un’interessante intervista al quotidiano Tuttosport. Avendo trascorso tanti anni con la maglia del Milan, è stato inevitabile commentare il momento del club e parlare del derby.

Secondo l’ex centrocampista rossonero, la squadra di Stefano Pioli non deve dare per perso l’obiettivo Champions League: «Magari è un’utopia, ma il Milan ha l’obbligo di pensare di arrivare quarto. Non si può lavorare solo per trovare la continuità o per gestire. Berlusconi ci ha insegnato che bisogna sempre puntare al massimo, senza porsi limiti. Il Milan non deve togliersi dalla testa il quarto posto. Per il Milan è fondamentale il fattore psicologico. Questo derby deve essere la scintilla per accendere il gas e andare».

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Albertini su Biglia, dirigenza, Ibrahimovic e nuovo stadio

Albertini è stato un grande regista del centrocampo, dove adesso c’è Ismael Bennacer dopo il deludente rendimento di Lucas Biglia: «È uno di quei ruoli per cui si può dire che la squadra gioca male perché il regista non ingrana, ma anche viceversa. Da Biglia mi aspettavo di più, quello della Lazio era diverso. Ma Bennacer sta crescendo, ha fatto intravedere del potenziale, poi dipenderà da lui».

A Demetrio viene domandato del lavoro di Paolo Maldini e Zvonimir Boban, attuali dirigenti che sono stati suoi compagni di squadra in passato: «Stanno lavorando al massimo per l’amore della maglia che hanno indossato, gestendo anche momenti non facili. Sul loro impegno metto la mano sul fuoco».

Non poteva mancare un commento sul ritorno di Zlatan Ibrahimovic, che a 38 anni dimostra di poter essere ancora un elemento importante nel Milan: «C’era qualche dubbio su età e condizione fisica. Ma si poteva immaginare che avrebbe portato una spinta emotiva importante. Ha tolto pressione ai compagni di squadra, alcuni dei quali molto giovani, che così hanno potuto giocare con più serenità mostrando meglio le proprie qualità. La cosa bella è poi che a tutto ciò Ibra ha aggiunto anche prestazioni notevoli e gol».

Albertini è d’accordo con la costruzione di un nuovo stadio, però fa intendere che preferirebbe che esso non fosse condiviso dalle due squadre milanesi: «Inter e Milan meritano uno stadio diverso, questo è un monumento della città ma non è più adeguato agli standard mondiali. Poi mi pare una storia anomala quella di condividere un impianto nuovo».

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