Pioli, il futuro passa per l’Europa: senza sarà addio 

Milan, il futuro di Stefano Pioli è legato ai risultati e in particolare a una qualificazione europea: senza – per quanto bene possa aver fatto da ottobre a maggio – non basterebbe per la sua conferma. 

Stefano Pioli Milan Juve
Stefano Pioli (©Getty Images)

Milan, anche Stefano Pioli si gioca il futuro. Come infatti ribadisce il Corriere della Sera oggi in edicola, pure per il tecnico rossonero saranno decisivi questi ultimi 100 giorni di campionato. E a suo riguardo sembrerebbe esserci già un’indicazione certa: senza Europa, il suo destino è segnato.

A quel punto, infatti, non basterebbero i segnali di ripresa e le buone prestazioni. Anche se il Diavolo dovesse essere in corsa fino alla fine, per poi crollare in extremis, ne verrebbe l’addio del tecnico emiliano subentrato a Marco Giampaolo lo scorso ottobre.

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Pioli, futuro al Milan in bilico

Ora più che mai servono fatti concreti in casa Milan. Non che Pioli non li abbia portati, dato il 4-2-3-1 e una squadra che ha finalmente un’identità ben definita, ma urgono soprattutto e gli introiti. E sfumati di fatto quelli di una Champions League distanti 13 lunghezze, non resta altro che centrare l’Europa minore utile anche per salvare in parte una nuova stagione deludente.

Certo non si tratterebbe di una sorgente come nel primo caso, ma permetterebbe almeno di rinfrescarsi un po’ e rilanciare, il qualche modo, il Diavolo in ambito internazionale. Ma solo una clamorosa rimonta Champions darebbe la certezza assoluta al tecnico rossonero. Con un accesso nell’ex Coppa Uefa, invece, non è nemmeno detto che in fondo possa bastare. Lì poi dipenderebbe poi dagli eventuali nomi disponibili sullo sfondo e da tanti altri fattori live.

Ma che tutto dipende strettamente dai risultati, ne è ben consapevole anche lo stesso Pioli che si è espresso così ieri in conferenza stampa. Ecco quanto si legge legge sul CorSport: “Conosco benissimo qual è il mio ruolo, siamo stati tutti bravi a non farci portare via dalle voci di mercato, dobbiamo fare così fino alla fine – ha ammonito -. Siamo in un grande club, è normale che ci siano “voci”, dobbiamo essere molto concentrati sul nostro lavoro, 45 punti a disposizione sono tantissimi”. 

L’allenatore, tuttavia, non si è detto allarmato per tale situazione: “Non sono preoccupato sul mio futuro e non ci sto neanche pensando, voglio cercare insieme alla squadra di sfruttare questa situazione. Ho sempre sentito l’appoggio della società, fa piacere, so anche qual è il mio ruolo, c’è sempre da dimostrare. Sarà il lavoro sommato ai risultati a determinare le situazioni future”.

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