Milan top in Italia e in Europa: i cinque segreti di Pioli

La Gazzetta dello Sport analizza le ragioni per le quali il Milan di Pioli sta facendo risultati importanti in tutte le competizioni.

Milan top segreti Pioli
Stefano Pioli con Alessio Romagnoli, Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer (©Getty Images)

Milan primo nella classifica della Serie A e primo anche in quella del girone H di Europa League. La stagione 2020/2021 sta regalando molte soddisfazioni ai rossoneri.

La squadra di Stefano Pioli sta proseguendo sulla scia positiva iniziata nell’ultima parte della scorsa stagione. Dopo il lockdown c’è stata una svolta decisa da parte del gruppo, cresciuto sotto ogni aspetto. I risultati non sono casuali, ma frutto di un grande lavoro da parte di ogni settore del club.


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Oggi La Gazzetta dello Sport analizza i cinque segreti del Milan di Pioli, autentica rivelazione del 2020.

  • Il gioco funziona: la squadra ha un’identità di gioco precisa. Chiunque venga schierato, la filosofia rimane la stessa. Tutti i giocatori sanno quello che devono fare. Lo si è visto anche contro lo Sparta Praga, quando è stata schierata una formazione completamente inedita. 24 vittorie, 7 pareggi e una sola sconfitta nel post-lockdown (con 78 gol fatti e 32 subiti) non sono risultati casuali.
  • La leggerezza dell’outsider: la squadra gioca senza grandi pressioni, i giocatori sono leggeri mentalmente seppur concentrati sul dare il massimo. Proprietà e dirigenza sono state brave a non sbandierare proclami inutili e potenzialmente dannosi. Non c’è l’obbligo di qualificazione alla Champions League, quindi nemmeno quello di vincere lo Scudetto. Elliott ha impostato un progetto di crescita su due-tre stagioni.
  • La tenuta atletica: durante il lockdown, quando non ci si poteva allenare in gruppo, il Milan ha svolto comunque un lavoro di alto livello. I giocatori, seppur a distanza, hanno seguito alla lettera il programma indicato da Pioli e staff. La cosa si è ripetuta poi con il ritorno a Milanello, dove il gruppo ha proseguito a lavorare nella maniera corretta. Nonostante gli impegni di Europa League, il Diavolo sta reggendo fisicamente. Il tecnico è bravo anche a gestire le energie dei suoi calciatori, facendo del turnover. Difficilmente la squadra va in difficoltà a livello atletico. Anche la giovane età aiuta, però è innegabile che il lavoro svolto da Pioli e staff sta incidendo.
  • Indipendenza da Ibrahimovic: il Milan non è Ibra-dipendente. Vero che Zlatan è un elemento molto importante, però i compagni riescono a cavarsela anche in sua assenza. Nelle 14 partite senza lo svedese sono arrivate 11 vittorie e 3 pareggi con 30 gol realizzati da 13 giocatori diversi.
  • Le stelle a sorpresa: ci sono giocatori che stanno rappresentando delle vere rivelazioni. Su tutti Hauge, arrivato dal Bodo/Glimt dopo il preliminare di Europa League e dimostratosi un talento già in grado di incidere (4 reti). Pagato circa 4,5 milioni di euro, adesso vale molto di più. Da sottolineare anche il rendimento di Kjaer e Kessie, che non erano certo poco conosciuti come Jens Petter, ma hanno portato le loro prestazioni a livelli stellari. Bene anche Brahim Diaz con i suoi 4 gol.
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