Andrea Conti, addio al Milan tra sfortuna e rimpianti

Andrea Conti lascia il Milan per il Parma. Tre anni e mezzo in rossonero condizionati da tanta, troppa sfortuna

Andrea Conti
Andrea Conti (Getty Images)

L’ha voluto fortemente il Milan, Andrea Conti. Era il 2017, l’estate della “faraonica” campagna acquisti dell’effimera proprietà cinese. Dopo André Silva, Musacchio, Biglia, Borini, Calhanoglu, Kessié e, attesa di Bonucci e Kalinic, dall’Atalanta arriva in rossonero per più di 20 milioni di euro anche l’esterno nativo di Lecco.

Con quella che era diventata ormai una piacevole consuetudine, Conti venne presentato da Fassone e Mirabelli con battuta dell’ex d.s. rossonero sulla capigliatura decisamente eccentrica del terzino, reduce da una stagione da protagonista con l’Atalanta di Gasperini, quarta in classifica. Doveva essere una sorta di attaccante aggiunto, Conti. Forte di 8 gol in 33 presenze con gli orobici, c’erano tutte le premesse per un possibile bis.

Montella lo rende subito titolare e Conti si mette in mostra nei turni preliminari di Europa League e nelle prime due giornate del campionato 2017-18 nel quale il Milan si impose contro Crotone e Cagliari. Un inizio promettente ma effimero per quel Milan che di lì a poco sarebbe piombato in un vero e proprio calvario, anticipato dalla sorte avversa che avrebbe atteso, prima, lo stesso Conti.

Gli infortuni e il lungo stop

Rientrato dalla convocazione in Nazionale, Conti si infortuna in allenamento. La diagnosi è impietosa, rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio. Inevitabile l’operazione. Sorrideva Andrea sui social, invitando i tifosi ad attendere il suo rientro che sarebbe però slittato ulteriormente. Marzo 2018, altro infortunio in allenamento al ginocchio e stessa diagnosi con altra operazione. Un’autentica mazzata.


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Gattuso, subentrato nel frattempo a Montella, dovrà attendere altri 9 mesi per vederlo, finalmente, all’opera. Torna in campo il 22 dicembre 2018 contro la Fiorentina a San Siro. I rossoneri perdono 0-1 (gol di Chiesa) ma per Andrea è un nuovo inizio. A gennaio torna, finalmente, a solcare la fascia destra. Suoi i due assist a Cutrone e Borini per i gol decisivi nelle vittorie contro Samp in Coppa Italia e Genoa in campionato. Gioca anche la finale di Supercoppa Europa contro la Juve a Gedda e viene steso da Emre Can in area di rigore. Un contatto che avrebbe meritato il penalty.

Da Gattuso a Pioli

Nonostante il recupero, Conti fatica, tuttavia, a giocare con continuità. Dopo l’addio di Gattuso e l’esonero di Giampaolo, con Pioli la spunta, inizialmente, nel ballottaggio con Calabria. Nel pre e post lockdown, trova maggiore spazio ma la sfortuna è di nuovo dietro l’angolo. A luglio, contro il Sassuolo, il ginocchio scricchiola nuovamente. Il dolore persiste e si decide per un’altra operazione meno impattante delle precedenti ma altrettanto decisiva per il suo destino in rossonero. Rientra a novembre Andrea e trova la fascia destra stabilmente occupata dall’insostituibile Calabria. Pioli gli concede poco spazio. E’ il preludio all’addio che si consumerà inevitabilmente di lì a poco.

Conti lascia il Milan con 51 presenze totali e 0 gol. Numeri che rispecchiano poco il valore del calciatore e che non possono non lasciare spazio a qualche rimpianto. “Non trovo le parole per descrivere questo momento“, si era presentato così Conti nel primo giorno da milanista. Dichiarazioni sincere e non retoriche di chi davvero riteneva il Milan una tappa fondamentale della propria carriera. Avresti meritato decisamente di più. Buona fortuna, Andrea ..

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