Ibrahimovic, cambio modulo per aiutarlo: in coppia dà il meglio

Zlatan Ibrahimovic troppo isolato in attacco? Pioli potrebbe tornare alle origini e affiancargli una seconda punta come in passato.

Ibra troppo solo
Zlatan Ibrahimovic (acmilan.com)

Dopo la severa sconfitta nel derby di Milano contro l’Inter, in molti stanno ipotizzando dei cambiamenti nell’impostazione tattica del Milan.

Il k.o. con i nerazzurri ha soltanto scoperchiato il vaso di Pandora, già intravisto nell’ultimo mese con altre prestazioni deludenti contro Juventus, Atalanta e Spezia.

Sotto accusa l’impianto difensivo di Stefano Pioli, che di recente ha subito davvero troppi gol rispetto a quelli incassati invece nel girone d’andata.

Ma non sono da meno anche i difetti dell’attacco: nel derby si è visto uno Zlatan Ibrahimovic troppo isolato, l’unico a provarci realmente, mentre trequartisti e mediani hanno spesso faticato ad accompagnare l’azione.


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L’ipotesi per migliorare l’efficienza offensiva del Milan potrebbe dunque essere un cambio di modulo. Ovvero passare dal 4-2-3-1 attuale ad uno schieramento con due punte di ruolo.

Non che la soluzione adottata finora da Pioli sia poco offensiva, ma in questo momento di calo fisico sarebbe forse necessaria affiancare ad Ibrahimovic una seconda punta che dialoghi con lui e sia anche decisiva in zona-gol.

Ibra è una prima donna, un leader dell’attacco, ma in carriera va ricordato che ha sempre vinto e fatto bene quando accanto aveva un partner offensivo di livello.

Basti pensare alla sua prima esperienza rossonera: tra il 2010 ed il 2012 Ibrahimovic ha realizzato complessivamente 56 reti ufficiali giocando sempre vicino ad un altro attaccante. Nello schieramento di Massimiliano Allegri, Ibra ha avuto al fianco gente del calibro di Robinho, Cassano o Pato.

Le seconde punte hanno dunque spesso esaltato le qualità di Ibrahimovic. Nell’Inter (tre volte scudettata) fece tandem con ottimi compagni come Cruz o Crespo. Ancora meglio ai tempi del PSG, dove il tanto discusso tandem con Cavani produsse la bellezza di 136 reti totali in tre campionati.

La contro-prova arrivò invece dall’unica stagione in Liga di Ibrahimovic, con il Barcellona di Guardiola. In quella circostanza lo svedese venne schierato come prima punta, mentre alle sue spalle agivano i fantasisti di lusso Messi, Iniesta e Pedro. Da unico centravanti Ibra si fermò a soli 16 gol stagionali.

Nel Milan odierno il classe ’81 ha una media realizzativa pazzesca, ma lo score suo e dei rossoneri in generale potrebbe anche migliorare affiancando uno tra Leao, Rebic e Mandzukic allo stesso Ibra.

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