Ibrahimovic: “Milan, stagione positiva. Ora voglio tornare a vincere”

Le parole concesse da Zlatan Ibrahimovic alla Gazzetta, al termina della sua ennesima stagione da protagonista in A.

Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic (©Getty Images)

Difficile giudicare l’ultima stagione disputata da Zlatan Ibrahimovic. Un leader, un campione, un bomber ancora indomabile. Ma vittima dell’età e di un tono muscolare che comincia a tradirlo. Tanti infatti sono stati gli infortuni che ne hanno condizionato il rendimento nel Milan.

Intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, Ibra è tornato a parlare proprio degli stop muscolari e dell’assenza forzata all’Europeo: “Sono più deluso per il Milan, perché ho saltato tante partite. Avrei voluto aiutare di più, sono uno che normalmente gioca 50 partite l’anno. Forse dovrei essere più realista, chiedere meno al mio corpo, ma non ce la faccio. Poi, certo, sono deluso anche per l’Europeo, ma rientrare in una competizione quando non sono al cento per cento non sarebbe da me. Preferisco restare fuori e fare il tifo per la Svezia”.

Lo svedese comincia a parlare con un certo realismo riguardo le proprie condizioni: “Quando un giocatore non gioca si arrabbia, se si gioca troppo si dice che è troppo. Quando c’è il sole è caldo, quando non c’è il sole manca il sole… Bisogna trovare un equilibrio. Io gioco troppo per i miei 39 anni? Il contrario, forse adesso dovrei imparare a essere più realista e seguire i messaggi del corpo. Invece non ci riesco e vado sempre al massimo”.


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Un giudizio sommario sulla stagione e sul 2° posto del Milan: “Il Milan è in Champions League, i tifosi lo meritavano. Volevo vincere lo scudetto ed eravamo là, in testa… In questi mesi è cresciuta la mentalità della squadra, è cresciuto il collettivo e così migliorano i singoli. Mi arrabbio tanto? Io mi sento vivo così, secondo me non è negativo arrabbiarsi. È anche un modo per far capire quanto tieni a quello che stai facendo e alle persone che ti circondano. Se dici sempre che va tutto bene, che vita è?”

Interessanti le considerazioni di Ibra su Donnarumma e sul neo acquisto Maignan: “Che valore ha Donnarumma? È cresciuto nel Milan, poteva essere il portiere della squadra per vent’anni, magari venti no perché non è Ibra. Ma è il più forte del mondo. Avrebbe potuto diventare Mister Milan, come Paolo Maldini. Se Gigio va via o no non lo so. Serve essere in due per ballare il tango. Io gli direi di restare al Milan fino alla fine. Maignan? A volte carico così le persone, a volte bisogna essere duri, a volte leggeri. Oppure scherzo e lancio un messaggio. Questa volta siamo arrivati in Champions, l’obiettivo era quello, ma io voglio vincere. È una sfida che continua e mi sto divertendo“.

Sul suo Sanremo: “È sempre così, ma la gente che mi è vicina sa come sono. Tante volte ho chiesto ad Amadeus di dirmi che cosa avrei dovuto fare al Festival. Lui mi ha chiesto di essere me stesso e io l’ho fatto. Mi fa sorridere chi pensa di essere sempre perfetto in un mondo dove hai gli occhi addosso di continuo. I perfetti non esistono e quando quelli che pensano di esserlo lo capiscono sai che botta”.

Infine un pensiero sulla prossima stagione: “Ci sono squadre che dopo la pandemia soffrono economicamente e non possono più muoversi come in passato. Atalanta e Milan mi sembrano i club più solidi da questo punto di vista. Poi vedremo che cosa succederà in campo. Sarà come un altro capitolo per il Milan. Un campionato difficile, bisognerà lottare con Atalanta, Inter, Juve, Napoli… Un bell’equilibrio. Io riproverò a vincerlo, e con me i miei compagni”.

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