Porto, Sergio Conceicao esalta il Milan: “Fortissimo, poteva avere 6 punti”

Sergio Conceicao teme il Milan, ma si aspetta un grande Porto nella sfida di Champions.

Torna la Champions League e alla terza giornata per il Milan c’è già un match decisivo. Dopo le due sconfitte contro Liverpool e Atletico Madrid, diventa molto importante sconfiggere il Porto in Portogallo.

Sergio Conceicao Porto
Sergio Conceicao (©Getty Images)

La squadra lusitana ha un punto in classifica, quindi è davanti ai rossoneri. Anche in ottica terzo posto nel girone, con conseguente qualificazione in Europe League, un successo è fondamentale. Ma i ragazzi di Stefano Pioli ci tengono a fare bottino pieno soprattutto per poter sognare ancora l’accesso agli Ottavi di Champions.


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Sergio Conceicao prima di Porto-Milan

Sergio Conceicao ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Porto-Milan: «Speriamo di fare una bella partite e un buon risultato. Non sarà una partita decisiva per il passaggio del turno, ma sarà comunque molto importante. Affrontiamo un club che è tra i più titolati al mondo, però vogliamo vincere. Domani non si decide nulla, ma vogliamo fare bene e conquistare i 3 punti».

L’allenatore portoghese ha grande considerazione per la squadra di Pioli: «In campionato non ha perso e ha già giocato contro squadre forti come Lazio, Juventus e Atalanta. È una squadra fortissima, poteva vincere sia contro il Liverpool che contro l’Atletico Madrid. Le assenze, seppur importanti, non dovrebbero stravolgere il loro gioco. Hanno giovani di grande qualità. Dobbiamo mantenere le nostra identità».

A Conceicao viene domandato anche di Zlatan Ibrahimovic e ne parla così: «Non so se giocherà oppure no, la loro squadra non è fatta da un calciatore solo. Ovviamente conosciamo le caratteristiche di Ibra, è poderoso. Ha qualità fisiche e tecniche fuori dalla media. Credo sia uno dei migliori al mondo».

Il tecnico del Porto esalta ancora il Milan: «È una squadra che sa giocare, ha grandi campioni e possiede qualità alta anche se avrà delle assenze. Vincerà chi difenderà meglio. Tutti conoscono Pioli, non serve parlare tanto di lui, quanto della sua squadra che è poi una sua derivazione».

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