Parolo: “Pioli come un padre, vi racconto il discorso alla Al Pacino”

Le considerazioni sul Pioli di oggi da parte di chi lo conosce molto bene e lo ha avuto come allenatore nel passato ai tempi della Lazio.

Il Milan si gode forse il vero protagonista del momento positivo e soprattutto della vittoria del derby. Ovvero Stefano Pioli, il tecnico che sta trascinando da anni una squadra dall’anonimato verso posizioni ben più gloriose e di massimo rispetto.

Pioli e Parolo
Pioli e Parolo (©Getty Images)

Il tecnico emiliano, assieme ai suoi dirigenti, è il fautore principale della crescita del Milan. Un gruppo che, anche nelle difficoltà più serie, ha sempre dimostrato di saper reagire e cavarsela più che dignitosamente. Pioli è il mentore di questa squadra forse non formata da campioni, bensì da numerosi calciatori di talento e personalità.

A dare i giusti meriti al tecnico è stato un personaggio che lo conosce molto bene, avendo lavorato alle sue dipendenze ai tempi della Lazio. Marco Parolo, ex centrocampista ed oggi commentatore di DAZN, ha parlato delle qualità umane e lavorative di Pioli sulle colonne della Gazzetta dello Sport.


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L’ex laziale ha subito dato una definizione importante a Pioli: “Lui è come Benjamin Button, proprio come Ibrahimovic. Sembra un personaggio da film. Da quando è al Milan sembra che il tempo per lui non passi mai. Più invecchia e più sembra migliorare”.

Rispetto ai tempi in cui i due hanno lavorato insieme a Roma, Parolo lo trova decisamente cambiato: “Oggi è un tecnico nel pieno della maturità, sotto ogni aspetto, dalle idee di gioco alla gestione del gruppo. Credo che dopo l’esperienza all’Inter sia cresciuto tantissimo, ha fatto tesoro degli errori commessi e ha affinato il lavoro. È arrivato al Milan con la voglia di diventare un grande allenatore e sta dimostrando di esserlo. Il confronto con una leggenda come Maldini e l’asse con Ibra lo hanno aiutato, ma questo adesso è il Milan di Pioli, il leader assoluto è lui”.

Parolo ha poi ricordato un aneddoto su Pioli e sulla gestione del gruppo: “Ha sempre avuto grande capacità di legare col gruppo. Quando lo vedo in cerchio spronare i suoi mi ricorda il ‘mio’ Pioli. Mi torna in mente un discorso straordinario, stile Al Pacino (Ogni maledetta domenica ndr), dopo la finale di Coppa Italia persa nel 2015, quelle parole ci spinsero per il gran finale con il Napoli che ci portò in Champions. Calarsi nella realtà particolare del Milan, con tanti giovani in rosa, gli ha fatto bene: è come un padre che gioca con i figli”.

Infine sul futuro al Milan: “Nel calcio alla fine dipende quasi sempre tutto dai risultati. Pioli ha riportato in alto un grande club senza avere l’obbligo di vincere, ma presto l’asticella si alzerà, inevitabilmente. Sarà uno stimolo per crescere ancora”.

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