Reuters – SES, uffici vuoti e finanziatori diffidenti: dubbi sull’affare Milan

Bandiera cinese
Bandiera cinese (©Getty Images)

MILAN NEWS – L’agenzia Reuters si è recentemente occupata dell’operazione riguardante la cessione del club rossonero alla Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Co Ltd, mettendo in evidenza alcuni aspetti.

Innanzitutto vengono ripercorse un po’ di tappe, ricordando che il famoso closing avrebbe dovuto avvenire entro la fine del 2016 e invece è saltato. Il gruppo cinese ha versato una nuova caparra da 100 milioni per garantirsi ulteriore tempo, ma non ha rispettato la scadenza del 3 marzo e ora sta trattando un’ulteriore proroga con Fininvest. Mancano da versare 320 milioni per la compravendita delle quote e altri 100 per la gestione societaria. La nuova scadenza del closing potrebbe essere il 7 aprile, anche se diverse fonti italiane sono dubbiose in merito.

L’operazione è stata frenata anche dal blocco del Governo di Pechino sull’esportazione di capitali dalla Cina all’Europa, dopo i tanti investimenti irrazionali degli scorsi anni. Ciò ha frenato gli investitori che inizialmente sembrano essere coinvolti nell’affare. Ad agosto Fininvest aveva annunciato che partecipavano Yonghong Li, Haixia Capital ed entità controllate dallo Stato cinese, ma non indicate espressamente nel comunicato ufficiale.

Reuters spiega quale sarebbe il quadro al momento. Yonghong Li è l’unico investitore rimasto dentro SES. Haixia Capital (che è di proprietà del governo provinciale del Fujian, dello State Development and Investment Corp, noto come SDIC, e del conglomerato taiwanese Fubon Group) sarebbe ancora a bordo solo come finanziatore. La China Construction Bank, che si era impegnata per circa 150 milioni, ha invece abbandonato l’operazione costringendo Sino-Europe Sports a chiedere più tempo a Fininvest. I controlli stringenti di Pechino e le incertezze sull’affare hanno influito sulla scelta della CCB.

L’agenzia Reuters ha specificato che Haixia Capital, CCB e Fubon hanno rifiutato di rilasciare dichiarazioni sulla questione, così come il Governo del Fujian, Yonghong Li e Han Li. Invece dallo SDIC un portavoce ha fatto sapere che non era a conoscenza della trattativa, e che Haixia Capitale prende da sola le proprie decisioni di investimento.

Pan Gongsheng, vice-governatore della Banca Popolare Cinese, di recente ha espresso dubbi sull’acquisto di club di calcio esteri da parte di soggetti cinesi. Spesso si tratta di operazioni a debito e di affari fatti non per investire, ma per muovere i propri beni fuori dalla Cina. Cose che a suo dire non farebbero bene al Paese.

Charles Wang, un avvocato di sport con sede a Londra, ha detto che la struttura opaca di tali offerte potrebbe aumentare i rischi all’estero, anche se l’anonimato che fornisce è un richiamo per alcuni investitori in Cina. C’è sempre stato mistero sui soggetti dentro SES e ciò ha fatto sorgere molte perplessità, così come la creazione di altre scatole cinesi come Rossoneri Hong Kong e Rossoneri Lussemburgo. Anche se mettere in piedi società di comodo è ormai una pratica nota in diversi business.

La Reuters ha visitato il Changxing World Trade Center e ha rilevato che non esistevano gli uffici delle otto delle società di comodo connesse all’operazione e registrate lì. Guardie e impiegati hanno dichiarato di aver sentito parlare di Sino-Europe Sports, ma di non aver mai visto dipendenti. Liu Cong, un analista che lavora sullo stesso piano (l’11°), ha dichiarato: “Ho sentito della società. Ma nessuno viene mai qui”.

 

Redazione MilanLive.it

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