Milan, Pioli cerca la svolta: previsto un cambio modulo

Stefano Pioli sta tentando di incidere e svoltare la stagione del Milan. Il tecnico ha in mente un cambio modulo, con il passaggio alla difesa a tre. 

Stefano Pioli cambio modulo 3-4-2-1
Stefano Pioli (©Getty Images)

Il Milan deve dare una sterzata alla propria stagione, per evitare finisca ancora una volta nell’anonimato. E Stefano Pioli pensa a un cambio modulo, che nello specifico comporterebbe una difesa a tre. Un’idea che in alcune fasi di gioco, la squadra ha già provato.

I rossoneri infatti,  sin dall’arrivo di Pioli, hanno costruito con una difesa a tre: il terzino destro di turno bloccato dietro, con più spazio per i mancini Paquetà e Suso. Sulla fascia opposta Theo Hernandez liberato maggiormente in avanti, con la possibilità di avere maggiori spazi davanti a sé visto che Calhanoglu svariava su tutto il fronte non occupando il ruolo di esterno sinistro d’attacco statico.

La possibilità di una difesa a tre era già stata ipotizzata, discussa e provata dallo stesso Gennaro Gattuso nel corso della scorsa stagione. Ma le caratteristiche di quella squadra, soprattutto sulla sinistra, non erano all’altezza della situazione. Con un Hernandez in più, adesso, il tentativo può essere messo in pratica con maggiore continuità e volontà da parte di tutti gli interpreti.

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Il Milan di Pioli con il 3-4-2-1: l’analisi

In difesa, come detto, si gioca in tre. Alessio Romagnoli è l’unico che al momento dà maggiori garanzie, dunque la sua presenza è indubbia. Giocherebbe al centro. Alla sua destra uno tra Mateo Musacchio (attualmente infortunato) e Leo Duarte, in attesa di Mattia Caldara.

E alla sua sinistra potrebbe spuntare una vecchia conoscenza dei rossoneri, che da diverse settimane è relegato in panchina: Ricardo Rodriguez. Lo svizzero la scorsa stagione ha dimostrato di poter essere all’altezza di giocare da terzo centrale di sinistra, ma l’esperimento difesa a tre è stato presto accantonato da Gattuso. Ora potrebbe trovare più spazio. I concetti tattici li possiede, e magari potrebbe prendersi le sue rivincite.

Gli esterni a disposizione di Pioli sono fondamentalmentre tre, con due posti disponibili. Davide Calabria e Andrea Conti si giocherebbero il posto sulla destra, con Conti più avvantaggiato visto che in quel ruolo è stato devastante con l’Atalanta segnando anche diversi gol. Ma attenzione a Fabio Borini, nel caso i due sopracitati rendessero male (per usare un eufemismo) come accaduto ultimamente.

A sinistra Theo Hernandez, ovviamente. Liberato quasi completamente da compiti difensivi, coperto da Rodriguez alle sue spalle. I due centrocampisti davanti la difesa saranno scelti tra i quattro a disposizione: Bennacer e uno tra Krunic e Kessie, con Biglia appena dietro nelle gerarchie.

A perdere il posto, dall’inizio, potrebbe essere Lucas Paquetà, a meno che venga adattato al posto di Jesus Suso davanti. Il brasiliano però è tra i giocatori con maggiore qualità della rosa, ma ciò non toglie che possa fare la differenza da subentrato, anzi. Piatek e Leao si giocheranno il posto da centravanti. Hakan Calhanoglu sulla sinistra, anche se come detto, il turco svarierà su tutto il fronte per lasciare libero spazio a Hernandez.

  • MILAN (3-4-2-1): Donnarumma; Duarte, Romagnoli, Rodriguez; Conti (Calabria), Bennacer, Kessie (Krunic), Hernandez; Suso (Paquetà), Leao, Calhanoglu.

Un cambio modulo che potrebbe essere provato già domenica sera contro la Juventus in trasferta. Una partita nella quale il Milan dovrà provare a uscire senza ossa rotte, e magari provare a dare una svolta – tanto attesa ormai da settimane – alla propria stagione.

Cambiare modulo in una partita così importante e difficile, potrebbe essere un rischio. Ma il mister ha dimostrato di avere le spalle forti per prendersi certe responsabilità. La squadra lo segue e crede nel lavoro di tutto lo staff del tecnico parmigiano. E anche i tifosi dovrebbero cominciare a dargli fiducia, anziché scrivere i soliti – e inutili – #PioliOut che fanno male solo e soltanto alla squadra per la quale  dicono di tifare.

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