Maldini boccia Rangnick e rafforza Pioli, ma la conferma va conquistata

Paolo Maldini ha giudicato Ralf Rangnick un profilo non adatto al Milan. Ora ha piena fiducia in Stefano Pioli, ma i risultati determineranno il futuro dell’attuale allenatore.

Pioli Maldini Boban
Stefano Pioli con Paolo Maldini e Zvonimir Boban (foto acmilan.com)

Il Milan è concentrato sia sul presente che sul futuro, ma è importante non destabilizzare squadra e allenatore in questo momento. Escono più rumors sulle prossime decisioni della dirigenza e non sempre fanno bene all’ambiente.

Negli ultimi giorni si è parlato del possibile arrivo di Ralf Rangnick come allenatore e direttore sportivo. Ma ieri Paolo Maldini ha dichiarato che non è un profilo giusto. Il tedesco, attualmente dirigente del Lipsia, è stato bocciato e difficilmente lo vedremo in rossonero nella prossima stagione.

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Rangnick no, Maldini crede in Pioli per adesso

Secondo più fonti, Rangnick sarebbe una figura molto gradita a Ivan Gazidis. Più di qualcuno ha letto le parole di Maldini come una sorta di “attacco” all’amministratore delegato, ma solamente loro sanno cosa avviene dietro le quinte e dunque la realtà dei fatti.

In un momento come questo è normale che Paolo voglia difendere l’attuale allenatore e smentire tutte le voci riguardanti la panchina del Milan. Rafforzare la posizione di Stefano Pioli in un periodo delicato come quello odierno è importante. La squadra si gioca la qualificazione alla prossima Europa League e non bisogna avere distrazioni.

Oggi c’è la sfida contro la Juventus ed era logico che Maldini da direttore tecnico prendesse posizione. Su Rangnick ha dovuto farlo, mentre su Marcelino non c’è stato bisogno visto che ci ha pensato il suo agente a smentire contatti. Comunque che il Milan possa cambiare allenatore è un’opzione molto quotata.

Il lavoro di Pioli è apprezzato da tutta la dirigenza, ma l’idea di mettere in panchina un tecnico di spessore maggiore rimane. A fine stagione i risultati verranno valutati e si faranno tutte le considerazioni necessarie per giungere poi a una decisione. La società non deve sbagliare scelta, cosa fatta invece l’estate scorsa con Marco Giampaolo.

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