CorSport – Il piano di Rangnick: tre colpi per il nuovo Milan

Ralf Rangnick pronto a investire con profitto il budget che la proprietà Elliott Management gli metterà a disposizione se dirà sì al Milan.

Rangnick allenatore
Ralf Rangnick (Getty Images)

Non appena l’emergenza Coronavirus sarà terminata, Ralf Rangnick scioglierà le riserve. Il Milan attende una risposta dal manager tedesco.

Ivan Gazidis lo ha scelto da tempo come possibile futuro allenatore, nonché uomo mercato, ruolo che occupa da anni nell’universo Red Bull.

Come scrive il Corriere dello Sport, Rangnick saprebbe già come spendere i circa 100 milioni di euro che dovrebbe avere come garanzia di budget dal fondo Elliott Management, utili per dare lustro e qualità al Milan del futuro.

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Milan, Rangnick studia lo scippo al ‘suo’ Lipsia

Non solo talenti tutti da scoprire. Rangnick vuole impiegare il budget per tre colpi di altissima rilevanza. Vuole portare al Milan tre calciatori che conosce molto bene e che lui stesso è riuscito a valorizzare tra Salisburgo e Lipsia.

Un acquisto per ruolo: in difesa occhi puntati, da tempo, su Dayot Upamecano. Stopper francese, considerato futuro titolarissimo della sua nazionale, un elemento che fa gola a molti e col contratto in scadenza nel 2021. Costo del cartellino: 30 milioni di euro.

A centrocampo Rangnick potrebbe regalare al Milan il già noto Dani Olmo. Lo spagnolo a gennaio è stato strappato dal Lipsia ai rossoneri, ma il suo potrebbe essere solo un rapido passaggio: costa ben 40 milioni di euro, ma sarebbe un bel colpo per le corsie esterne.

In attacco il sogno si chiama Timo Werner. Forse il maggior talento del Lipsia attuale, creatura di Rangnick che vorrebbe fargli fare il salto di qualità in Serie A. Serviranno 60 milioni per il giovane attaccante tedesco.

Una spesa totale da 130 milioni di euro. Ovvero investire il budget concesso da Elliott più i ricavi da eventuali cessioni importanti (vedi Donnarumma). E puntellare la rosa di altri giovani elementi, tra Primavera rossonera e calciatori visionati dai talent-scout. Questa la strategia firmata Rangnick.

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