Guerre interne e poca chiarezza: cosa è diventato il Milan?

Le ultime dichiarazioni di Paolo Maldini contro Ralf Rangnick fanno emergere ancora una volta la spaccatura all’interno del Milan, sancita già con la cacciata di Zvonimir Boban.

Milan cosa è diventato oggi
Ivan Gazidis, Paolo Maldini, Zvonimir Boban e Ralf Rangnick (©Getty Images)

Il Milan di oggi continua ad essere un lontano parente di quello che stava al top in Italia e nel mondo ormai tanto tempo fa. Nonostante i vari progetti di rilancio annunciati, non si intravede ancora la luce in fondo al tunnel.

La nuova stagione si è rivelata essere negativa, non solo a livello di risultati sportivi. Infatti, si va verso un’ennesima rivoluzione societaria. In questi mesi è successo di tutto all’interno del club, diventato un vero circo. Spiace dirlo.

Il pomo della discordia è Ralf Rangnick. Ormai è noto che Ivan Gazidis da mesi ha deciso di affidargli il rilancio del Milan. L’amministratore delegato rossonero ha portato avanti contatti con il manager tedesco senza informare il management sportivo.

A denunciare ciò è stato Zvonimir Boban, che ha accusato direttamente l’ex CEO dell’Arsenal di aver manovrato alle sue spalle per portare Rangnick al Milan. Ovviamente le dichiarazioni forti rilasciate alla Gazzetta dello Sport sono costate il licenziamento al dirigente croato.

Boban era stato voluto in rossonero da Paolo Maldini, un altro ormai destinato ad andarsene. Su Rangnick nei mesi scorsi era stato chiaro: «Non è adatto al Milan». Sulla cacciata di Zvone non si è mai espresso pubblicamente e non ha neanche fatto intendere quale sarà il suo futuro.

Ma oggi Maldini ha voluto direttamente rispondere alle ultime dichiarazioni di Rangnick, che ha recentemente confermato i contatti per approdare al Milan. L’attuale direttore tecnico rossonero non ha preso bene le parole del manager tedesco, lo ha accusato di aver effettuato un’invasione di campo e di dover ripassare i concetti del rispetto.

Dichiarazioni forti da parte di Maldini, che ha sancito ufficialmente l’impossibilità di poter coesistere con Rangnick in futuro. Lo scenario era già chiaro prima e oggi lo è divenuto ancora di più. La leggenda rossonera ha anche specificato che la proprietà Elliott non lo ha mai informato sui contatti con l’attuale Head of Sport and Development Soccer della Red Bull.

Una conferma del fatto che ci sono state delle manovre alle spalle sue e di Boban. Una frecciata diretta sia a Elliott che a Gazidis. Rispetto all’ex compagno e collega, Maldini ha preferito utilizzare un approccio diverso che comunque lo porterà a lasciare il club a meno di clamorosi risvolti. Il prossimo per il Diavolo sarà un nuovo “anno zero”.

Difficile per i tifosi essere fiduciosi sul futuro. Piacerebbe credere che ci sarà finalmente una svolta positiva, ma gli anni recenti insegnano che non bisogna illudersi. Il Milan non è più il Milan, se non per la gloriosa storia passata. Da anni, purtroppo, assistiamo a telenovele che non fanno altro che mettere nel caos un ambiente che avrebbe bisogno di stabilità per rilanciarsi davvero. Un intervento chiaro della proprietà sarebbe utile, ma Elliott preferisce darsi al mutismo e affidare tutto a Gazidis. I risultati sono questi…

Matteo Bellan

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