Drago su Kessie: “Nato difensore, ora è un tuttocampista”

Franck Kessie è uno dei centrocampisti più apprezzati e corteggiati d’Europa, ma Massimo Drago, l’allenatore che lo ha lanciato, svela i suoi inizi.

Franck Kessie
Franck Kessie (© Getty Images)

Il Milan si gode uno dei migliori centrocampisti della nostra Serie A: Franck Kessie. Il mediano ivoriano è alla sua quarta stagione in rossonero dov’è diventato uno dei perni dello spogliatoio ed in campo, dove in questa annata ha siglato il suo record di reti con 10 gol in tutte le competizioni.

Un rendimento elevatissimo e che ha portato la dirigenza del club di via Aldo Rossi ad accelerare per il prolungamento del contratto che scade nel 2022. Un rinnovo che blinderebbe il centrocampista ex Atalanta dalle tante spasimanti in giro per l’Europa. Al momento non c’è ancora l’accordo per allungare il contratto, con il calciatore che chiede uno stipendio raddoppiato. Le parti si aggiorneranno nuovamente nelle prossime settimane per limare la distanza tra domanda e offerta.

In queste ore Massimo Drago, suo allenatore ai tempi del Cesena, ha raccontato diversi aneddoti sulla sua prima esperienza italiana.


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Massimo Drago è stato il primo allenatore italiano di Franck Kessie. L’ivoriano arrivò in romagna in prestito dall’Atalanta come difensore centrale, tuttavia l’allora tecnico cesenate lo reinventò mediano con effetti che sono gli occhi di ogni tifoso milanista.

L’ex allenatore dei bianconeri racconta alla Gazzetta dello Sport non solo il Kessie calciatore, ma anche e soprattutto l’uomo che c’è fuori dal campo. Ecco un estratto delle sue parole:

Il merito non è mio ma di Rino Foschi che me lo presentò dopo un’amichevole. Era timido e spaesato e si presento come un difensore centrale. In quel ruolo era l’ultimo nelle gerarchie e lo schierai fuori ruolo e messo a centrocampo era una diga, da allora ha sempre giocato lì”.

Sui primi giorni a Cesena:

Mangiava male, spesso portava al campo d’allenamento panini e merendine. A Cesena provava anche a calciare i rigori, ma in partita non li calciava mai”.

Sulla sua crescita:

Ora si inserisce di più, segna di più ed è diventato un tuttocampista, giocare coi campioni ti migliora. In passato l’ho paragonato a Desailly perché ha lo stesso fisico e dirompenza. Lo metto tra i primi tre che ho allenato”.

 

 

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