Lippi: “Milan più determinato di Juve, Inter e Napoli. Pioli ricorda Ancelotti”

Marcello Lippi, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato dello lotta scudetto. L’ex Juve ha riservato tanti elogi al Milan di Pioli

Grandi interviste sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Oltre alle dichiarazioni a sorpresa di Romain Faivre, ha parlato Marcello Lippi ai microfoni della rosea. L’ex Juve ha riservato tanti elogi al Milan di Stefano Pioli. A sua detta, i rossoneri sono i primi candidati allo scudetto.

Marcello Lippi
Marcello Lippi (©LaPresse)

Questa l’intervista all’ex tecnico:


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Ne è passato di tempo dall’ultimo scudetto con Allegri nel 2011: “Ma ora c’è un Milan che finalmente si fa ammirare per organizzazione e qualità. Non è neanche fortunato, il portiere titolare fuori causa, Ibra k.o. a lungo, però sa reagire ai momenti difficili, soffrire, essere umile. Mi piace come gioca grazie anche a un allenatore che combina fantasia e concretezza»”.

Sul derby: “È partito molto bene, ha lottato con grinta, nel finale ha cercato di vincere. Si poteva limitare alla gestione, vista la classifica. Ha la mentalità giusta per competere per lo scudetto fino alla fine”.

Nel Milan 2011 c’erano Nesta, Thiago Silva, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Ibra. Vietati i confronti: ”Non c’è confronto con nessuna grande di oggi. Nessuna potrebbe schierare una formazione così forte. Non l’Inter, non questa Juve che non è quella degli anni migliori, neanche il Napoli. Oggi tutti si organizzano con le forze che hanno. II Milan ha più determinazione e rabbia di altri”.

Su Ibrahimovic: “Ibra fuoriclasse assoluto, nel significato pieno della parola. Trascinatore, leader, moltiplicatore del valore dei compagni”.

Sulla crescita inaspettata di Pioli: “Ha avuto la fortuna di crescere in una grande squadra. La percezione è che la società sia con lui, e che sia seguito con determinazione dai giocatori. Ha gestito gli ultimi due anni difficili con intelligenza, sempre ai primi posti, ora compete al top. Questo conta in un grande club. Non si può pretendere di dominare sempre, l’importante è esserci fino alla fine. Lui ci sarà”.

Lei ha detto che Allegri le somiglia. E Pioli chi le ricorda?: “In lui vedo molto Ancelotti e, se permette, gli sto facendo un grandissimo complimento. Ha saggezza, umanità e fantasia quando serve”.

Pioli gioca sempre allo stesso modo e vince. Qual è il segreto?: “Non inventa niente di nuovo perché non ce n’è bisogno, sta semplicemente perfezionando il meccanismo migliore per far rendere al massimo i suoi”.

Giocatori chiave: Tomori, Tonali e Ibra?: “Quei tre sicuramente. Tomori è impressionante. Aggiungerei Hernandez che fa cose straordinarie e spesso spacca le difese avversarie con le sue incursioni. L’anno scorso anche Kessie, impressionante, quest’anno non so cosa gli stia succedendo”.

Su Tonali:Ha caratteristiche di Pirlo, De Rossi e Gattuso, Non è nessuno di loro, ma ha i loro colpi. Sta crescendo. Rispetto al Brescia sembrava un po’ meno impressionante, lì era davvero protagonista. Ma c’è anche una differenza di compagni: al Milan il livello è molto più alto e quindi non poteva fare tutto. Oggi è un centrocampista totale, un leader”.

Leao a volte è incontrollabile, altre un po’ sfarfalleggiante…: È così. Però quando parte in accelerazione, tagliando il campo da sinistra a destra, saltando l’uomo, è straripante. Avrebbe fatto benissimo nel calcio Anni 70 e 80, una di quelle ali che seminavano il panico”.

Come spiega la differenza con la Champions?: “L’esperienza internazionale, che si sente a questi livelli, soprattutto se manchi dalla Champions per sette stagioni. E l’aspetto fisico: le italiane agonisticamente sono inferiori”.

Differenze con il Napoli: “Il Napoli ha forse una gestione più costante durante i 90’, mentre il Milan ha grandissimi momenti di pressione e di accelerazione. Il Napoli sa gestire la palla con più regolarità grazie anche a giocatori di altissimo livello e a un signor allenatore, Spalletti, che vedo molto bene, più tranquillo e riflessivo di prima”.

Cosa manca per lo scudetto?: “Mi viene una battuta: aspettare che finisca il campionato. Ma il Milan arriverà fino in fondo e lotterà per lo scudetto, recuperando Maignan, anche se Tatarusanu sta facendo bene, e la condizione migliore di Ibra. Deve soltanto gestire meglio i momenti in cui non domina”.

E per la Champions?: “Un miracolo o tutte situazioni positive al cento per cento”.

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