GLI AVVERSARI – Roma, emergenza e “pareggite”. Fonseca si aggrappa a Dzeko

La Roma di Fonseca, decimata dagli infortuni, viene da quattro pareggi. Il nostro approfondimento sui prossimi avversari del Milan.

Roma Milan
Paulo Fonseca (©Getty Images)

La Roma tornerà in campo dopo la vittoria sottratta in Europa League, causata da un rigore inesistente a favore del Borussia M’Gladbach. Un errore inaccettabile a questi livelli che ha fatto infuriare giocatori e società. I problemi di Fonseca però, a parte lo scandalo di giovedì sera, si sono moltiplicati nelle ultime settimane. La squadra infatti ha perso grandi occasioni contro Cagliari (1-1) e Sampdoria (0-0), scivolando al 6°posto in classifica e uscendo dalla zona Champions.

Il bilancio generale non è negativo ma, a livello di punti, si poteva fare qualcosa in più. Le avversarie infatti, a parte Lazio e Atalanta (unica sconfitta), erano alla portata e c’è ancora molto da migliorare. Per esempio sfruttare le occasioni create per chiudere le partite e non avere rimpianti. A parte il 4-2 col Sassuolo, la Roma ha sempre vinto di misura, soffrendo nei momenti chiave e nella gestione del risultato. Tutte difficoltà immaginabili per una squadra a inizio ciclo e penalizzata da troppe assenze.

L’incubo infortuni

L’ostacolo maggiore della Roma, in questo inizio stagione, sono stati i problemi fisici. La maledizione, dopo i recenti precedenti, ha colpito anche la squadra di Fonseca, vittima di 14 infortunati. Un numero incredibile considerando che siamo a fine ottobre e non ci sono state ricadute. I giocatori fermati sono tutti diversi come i problemi accusati (nove muscolari e cinque traumatici). L’unica “ricaduta” è stata quella di Zappacosta, che ha subito anche l’infortunio più grave e rientrerà verso marzo-aprile. La vera emergenza però è in mezzo al campo, dove mancano Cristante, Diawara e Pellegrini.

L’unico superstite è Veretout che nell’ultima partita ha affiancato Mancini, adattato davanti alla difesa nel 4-2-3-1. L’altra soluzione è abbassare Pastore, una soluzione obbligata con la Sampdoria ma più rischiosa e con troppe incognite. Il cambio modulo non sarebbe d’aiuto, al contrario di Jack Rodwell, mediano svincolato che arriverà nella capitale. Un acquisto d’emergenza per avere un giocatore di ruolo, aspettando il rientro dei titolari. In realtà il reparto più colpito è l’attacco dove, in fasi diverse, si sono bloccati tutti a parte Zaniolo, costringendo Dzeko a fare gli straordinari.

L’assenza di Pellegrini

Tra tutti gli infortunati la perdita più importante è quella di Lorenzo Pellegrini. Il classe ’96 infatti, dopo l’addio di Totti e De Rossi, ha preso più responsabilità e iniziato da protagonista la nuova stagione. Nel ruolo di trequartista, più libero di muoversi e vicino alla porta, aveva dato grandi risposte e tirato fuori le sue qualità di assistman. Non avrà ancora segnato ma è stato decisivo in tutte le vittorie, in particolare contro Sassuolo e Bologna dove si è superato.

Non è un caso che, dopo lo stop di Pellegrini, la Roma non ha più vinto. Nel mese di ottobre sono arrivati solo pareggi (quattro) e ogni partita era abbordabile. Fonseca dovrà trovare in fretta delle contromosse, perchè l’ex Sassuolo tornerà a fine novembre quando avrà assorbito la frattura al quinto metatarso del piede destro. Per altro ha subito un’operazione e il recupero è tutto da verificare. Al suo posto ha trovato più spazio Zaniolo, chiuso a inizio stagione, e tornato a giocare con continuità. Il rendimento non sarà lo stesso, ma il gioiello giallorosso può fare la differenza.

Avversari Milan
Edin Dzeko (©Getty Images)

Il fattore Olimpico

Oltre ai problemi fisici, la Roma deve risolvere il suo rapporto con lo stadio Olimpico. Forse è solo casualità, ma in casa è arrivata una vittoria e tante delusioni, con troppi gol subiti. In totale sono otto reti e la porta non è mai stata inviolata. Tra le mura amiche soltanto il Sassuolo ha una difesa peggiore (9 gol), la maggior parte nelle disfatte con Atalanta e Inter. Per i giallorossi invece è una costante, quasi una tassa da pagare che complica il risultato finale. Una tesi avvalorata con il derby che, anche se giocato in “trasferta”, è finito 1-1.

In questo aspetto il Milan non è forse la squadra migliore da affrontare. I rossoneri infatti, peggio della Roma, soffrono la pressione di San Siro e giocano più liberi fuori casa. La distanza in classifica, tre punti, è uno stimolo per cercare l’aggancio e trovare più tranquillità. La partita si presenta molto in bilico e senza un grande favorito, anche perché i giallorossi, già contati, saranno un po’ provati dall’Europa League. Entrambe devono dare una risposta al campionato che alla vigilia le vedeva come prime rivali al 4°posto, insieme all’Atalanta. La situazione, a livello di prestazioni, è più serena a Trigoria ma lo scontro diretto può ribaltare giudizi e classifica.

Il nuovo ciclo

Tutte le considerazioni, soprattutto quelle negative, sono giustificate dal momento storico della Roma. Questo infatti è il vero anno zero dei giallorossi, privati di due mostri sacri come Totti (in campo e società) e De Rossi. Un taglio netto col passato che è impossibile dimenticare e rende più difficile il lavoro di Fonseca, il primo mattone di questa rivoluzione. Una scelta rischiosa ma molto ambiziosa, perchè l’ex tecnico dello Shakthar è molto preparato e gioca un calcio riconoscibile. La partenza, con tutte le difficoltà del caso, è stata positiva e c’è molta fiducia anche da parte dei giocatori. La scintilla è scattata subito, non sarà il primo calo a rimettere tutto in discussione.

Fonseca infatti ha tutto il tempo disponibile per ambientarsi e infondere i suoi principi, anche se società e tifosi sperano nella Champions. Sulla carta è un obiettivo alla portata, ma le tante novità e gli infortuni lo stanno complicando. La Roma infatti, con una rosa ridotta, sta portando avanti anche l’Europa League che influisce sulle prestazioni in campionato. Lo risente la Lazio che è dietro un punto, ma anche nel pieno del suo ciclo e in teoria favorita rispetto ai rivali cittadini. Il divario finora non si è visto, al contrario dell’Atalanta che non smette di stupire e anche quest’anno sembra più avanti alle altre inseguitrici. D’altronde il 2-0 rifilato all’Olimpico parla chiaro, c’è ancora tanta strada da percorrere.

Zaniolo Roma
Nicolò Zaniolo (©Getty Images)

Roma-Milan, la probabile formazione giallorossa

Non ci vuole un indovino per immaginare la possibile formazione della Roma. Con questa emergenza Fonseca ha le scelte obbligate e dovrà adattarsi ai giocatori disponibili. Tra questi può rientrare Under, al massimo per la panchina, ma non ci sarà lo squalificato Kluivert dopo l’espulsione a Marassi. Una squadra ancora più scontata che scenderà in campo con poche certezze e con qualche giocatore fuori ruolo. Non è il caso di Pau Lopez, titolare tra i pali e difeso da Spinazzola, Mancini, Smalling e Kolarov sulla linea arretrata. In realtà l’ex Atalanta potrebbe rigiocare da mediano, al posto di Pastore e con Fazio dietro. Questo è l’unico dubbio di Fonseca che si porterà fino alla vigilia, perché le altre maglie sono già assegnate.

L’altro intermedio sarà Veretout, uno dei migliori in Europa League, e subito centrale nella nuova Roma. In avanti invece non mancano i problemi, perché ci sarà Florenzi sull’esterno destro e Perotti, ancora in ripresa, sulla fascia opposta. Il reparto offensivo è completato da Zaniolo dietro all’unica punta Dzeko, il catalizzatore dei giallorossi. Il bomber bosniaco, dopo il rinnovo di contratto, è diventato ancora più leader della squadra che si aggrappa ai suoi gol e alla fame di vittoria. Una personalità simile a Kolarov, l’altro fuoriclasse che, non solo a livello caratteriale, stanno trascinando la Roma. Gli ex giocatori del City infatti sono i migliori marcatori (7 gol totali), gli altri al massimo hanno segnato un gol. Certi come Zaniolo ancora a secco, ma con grande voglia di rivalsa dopo le ultime critiche.

Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Spinazzola, Mancini, Smalling, Kolarov; Veretout, Pastore; Florenzi, Zaniolo, Perotti; Dzeko.

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